Velázquez e Bernini a casa del Perugino
Perugia. Gli autoritratti in abiti neri di Gian Lorenzo Bernini pittore e di Diego Velázquez accostati alle dolci figure e ai limpidi cieli azzurri affrescati dal Perugino. Il contrasto cromatico si dispiega nel Nobile Collegio del Cambio nel Palazzo dei Priori di Perugia con la mostra in corso fino al 22 ottobre sui due maestri del Seicento. La firma Francesco Federico Mancini: «L’idea mi è venuta da un raffronto tra l’autoritratto del Perugino nel Collegio stesso con quello di Raffaello, che proposi lì nel 2013, e dalla collezione di Valentino Martinelli, mio maestro e studioso del Bernini, donata alla Galleria Nazionale dell’Umbria (cfr. «Il Giornale dell’Arte» n. 352, mar. ’15, p. 22, Ndr)».«Velázquez eseguì il dipinto nel 1629-30 a Roma e fu un confronto importante per lo scultore suo coetaneo, rammenta il docente di storia dell’arte moderna nell’ateneo perugino. Tra la dinamicità di Bernini e la ricerca di interiorità di Velázquez si instaura un intreccio alla pari dove uno influenza l’altro».Come possibili autori delle copie che Martinelli aveva nel suo studio romano vengono indicati l’allievo dello scultore Carlo Pellegrini, un pittore di metà Seicento, il veneziano dell’Ottocento Luigi Quarena. I Velázquez arrivano dai Musei Capitolini e dagli Uffizi; vengono dal medesimo museo fiorentino, dal Prado e da Montpellier i Bernini. Come evidenzia Mancini, Tomaso Montanari considera gli ultimi due opera di seguaci mentre Martinelli riteneva il quadro di Madrid un incompiuto, quello francese «forse» dello scultore amato dai Papi.Info: www.collegiodelcambio.it ...